Tuffi storia

“I pionieri del tuffo sono i tedeschi, ma, per questa specialità, non andremo a ricercare origini, né rintracceremo, negli annali olimpici, i campioni statunitensi, tedeschi o giapponesi: il nostro vuole essere, piuttosto, l’inno rapido di celebrazione.
Se inizialmente il tuffo si riduceva al modo migliore di entrare in acqua senza preoccuparsi di altro, in un secondo tempo esso divenne anche l’arte di compiere questo passaggio, questo volo da una certa altezza nell’acqua, con una eleganza, con una armonia di movimenti, con una variazione di atteggiamenti che hanno la bellezza audace dell’acrobazia, la grazia plastica della danza.
Questo è il tuffo: una ginnastica danzata nell’aria, una caduta ritmata nell’acqua. Con il nuoto ha ben poco da spartire anche se l’attività tuffistica è quasi dovunque organizzativamente legata a quella natatoria. Essa, oltre alla perfezione tecnica, richiede quel tanto di estro, quell’istinto sicuro, quasi musicale della successione dei movimenti, che soli possono creare il tuffatore di classe. E’ un po’ arte oltre che sport.
Proviamo a concentrare tutta la nostra attenzione su quelle evoluzioni leggerissime, che pare riescano a sospendere una legge di caduta in attimi di aerea bellezza: il tuffo ci apparirà, allora, come l’unico vero “volo” che sia concesso all’uomo e, se anche destinato ad interrompersi, lo fa con una grazia ardita di movenze che sembra più il frutto di una squisita accondiscendenza, che la conseguenza di una fatale necessità e riscatta il corpo dal peso dell’indispensabile caduta." Cesare Valentini.

Tra i pezzi di inestimabile valore storico e artistico conservati nel museo Archeologico di Napoli, ci sono le lastre dipinte della cosiddetta Tomba del Tuffatore, unico esempio di pittura di età greca della Magna Grecia. È una sepoltura a lastroni, chiusa da una copertura piana, con affreschi sulle pareti interne. La pittura più famosa del reperto è quella che orna la lastra di copertura con la figura di un giovane nudo che si tuffa nelle acque di un fiume. La decorazione dipinta della tomba detta del tuffatore, trovata nel 1968, illustra un grande momento della pittura greca, verso il 480 a.C., caratterizzata dallo stesso spirito dei pittori vascolari dello stile severo. Sulle quattro lastre, che costituiscono le parti della cassa, sono rappresentate scene tradizionali di simposio e di banchetto (lati lunghi nord e sud) e personaggi in cammino (lati brevi est ed ovest); la scena principale sul coperchio evoca un paesaggio marino dove le ondulazioni fanno sentire un fremito della superficie dell'acqua, mentre il tuffatore è colto in pieno volo, in un movimento di grande eleganza. Sul significato del dipinto, l'ipotesi più accreditata è che l'immagine - senza alcun riferimento realistico all'esistenza terrena del sepolto - rappresenti simbolicamente il passaggio dalla vita alla morte: le colonne segnerebbero i confini del mondo terrestre, mentre lo specchio d'acqua si potrebbe identificare con il fiume che conduce all'oltretomba. In un bassorilievo ritrovato durante gli scavi di Ninive appare invece evidente un altro motivo che spingeva gli uomini a tuffarsi: scappare dal nemico; in esso è infatti raffigurato un gruppo di uomini che si getta nel fiume per sfuggire dalle frecce dei guerrieri schierati sulla riva. Diversi reperti e documentazioni storiche dimostrano che esisteva una pratica tuffistica; Tacito per esempio, riferisce dei popoli germani che nei loro canti folkloristici dicevano: “Gli eroi sono spesso dei campioni di nuoto e tuffi”.

La prima competizione di tuffi di cui si ha notizia risale al 1883 ed è organizzata dal tedesco Guts Muths autore del primo testo riguardante questa disciplina. I primi tuffi si ispirano alle modalità e alle tecniche degli Halloren, salinatori del 1700, che iniziano a tuffarsi nel fiume per necessità igienica alla fine del loro lavoro. I tuffi arrivano alle Olimpiadi nell’edizione del 1904 a Saint Louis (per le gare femminili si dovrà aspettare il 1920) ; questa prima competizione è priva di un regolamento ufficiale e la tecnica risulta essere ancora agli albori: a specializzarsi per primi nei tuffi dalla “torre” sono gli svedesi mentre i tuffi acrobatici dai trampolini sono dominati dai tedeschi. In seguito gli americani si dedicano alla ricerca di nuove tecniche all’interno dei circhi dove scoprono l’utilizzo del tappeto elastico: questo attrezzo è utilizzato con successo ancora oggi e serve a preparare il tuffatore per quanto riguarda la parte aerea del tuffo. La gara di tuffi delle Olimpiadi del 1904 è unica in tutta la storia di questo sport: consisteva nel misurare i metri percorsi dall'atleta col tuffo comprendendo lo spazio percorso per effetto dello slancio iniziale senza movimenti natatori. Durante tutto il corso della prima fase storica della disciplina sono stati in particolar modo i tedeschi e gli svedesi a dominare le competizioni. In seguito, grande successo degli Stati Uniti fino circa agli anni Ottanta in cui i cinesi si sono imposti sulla scena mondiale dei tuffi. Dal 2000 fanno parte del programma olimpico anche i tuffi sincronizzati che prevedono un team composto da due tuffatori con l'obiettivo di eseguire, contemporaneamente, lo stesso tuffo.