E INFINE IL CAPOLAVORO OLIMPICO

tania, così normale, così speciale

Ci sono tanti atleti che lasciano il segno, atleti che ricordiamo per le loro imprese, per le loro medaglie come Michael Phelps, per i record battuti come Usain Bolt, per quel pugno nero alzato in aria alle Olimpiadi messicane del ’68 ma poi ci sono loro, quei piccoli grandi atleti che il mondo ricorda soprattutto per la loro semplicità e capacità di fare emozionare. Tania entra in quest’ultima categoria senza se e senza ma. Fa la storia dei tuffi italiani al femminile con il primo argento olimpico insieme alla compagna di sincro Francesca Dallapè ed ottiene il suo bronzo olimpico. Le dichiarazioni della bolzanina dopo il primo argento, “sono contenta anche se non arriva una medaglia dalla gara singola”, non avevano convinto, sarebbe stata davvero soddisfatta di non appendere al collo una medaglia che avrebbe coronato tutti i bellissimi record infranti nelle gare singole?
Inutile ricordare tutti i suoi record, le sue medaglie che tutti i quotidiani riportano, qua, nel suo sito ufficiale che l’ha sostenuta in questi ultimi dieci anni vogliamo ricordarla per quello che veramente è e ha dato: una ragazza semplice che in un modo o nell’altro ha fatto piangere chi soprattutto grazie a lei è riuscito ad avvicinarsi a questo sport. Lacrime di gioia con la prima medaglia mondiale a Montreal nel 2005 sotto il diluvio, lacrime amare alle Olimpiadi di Londra nel 2012 con quelle due medaglie soffiate a lei e Francesca che tanto avevano lavorato e sofferto. Una carriera fatta di alti e bassi ma una cosa Tania ha sempre mostrato agli altri: il sorriso. Quel sorriso che porta con se tanta semplicità, a volte tanta tristezza. Un’immagine di sportiva da emulare, mai sopra le righe, mai con la voglia di mettersi in mostra se non quella di mettere in mostra il suo talento.
Grazie Tania per questo Bronzo, per quelle lacrime di gioia che tante volte ci hai fatto vedere sul podio, grazie per essere la prima donna ad aver battuto le cinesi a Kazan ma soprattutto grazie per averci fatto innamorare di questo sport e aver mostrato al mondo cosa vuol dire semplicità e talento.

LA GARA

In una piscina dal colore tendente al grigio inizia l’ultima gara olimpica di Tania Cagnotto davanti ad un folto pubblico di italiani in tribuna ma soprattutto davanti a milioni di spettatori incollati alla tv.
La bolzanina salta in settima posizione dopo la Keeney, la giovane australiana con una potenza e tuffi degni di un programma maschile, e prima della canadese Abel, la giovane saltatrice vincitrice del bronzo a Londra 2012 nel sincro con Emelie Heymans.
Le cinesi He Zi e Shi Tingmao, vincitrici rispettivamente della medaglia d’argento e d’oro, impostano sin da subito, con qualche piccola sbavatura, gara a se. Tania inizia benissimo con un doppio e mezzo indietro carpiato da 76.50 punti, ma la canadese non molla e con il doppio e mezzo carpiato rovesciato totalizza gli stessi punti di Tania (terzo posto). Il secondo tuffo è il momento dell’avvitamento per Tania, tuffo congeniale alla bolzanina che con 75 punti si distacca dalla Abel di circa 6 punti e di 22 dalla Keeney che nella parte finale del suo doppio e mezzo rovesciato si allinea male e totalizza 64.50 punti.
Nella terza serie Tania mantiene la terza posizione con un triplo e mezzo avanti carpiato da 71.30 punti che la porta a quota 222.80 mentre la Abel, con lo stesso tuffo, guadagna qualche piccolo punto (parziale di 72.80 punti) mentre Madison Keeney si taglia fuori dalla corsa per le medaglie.
Nel quarto tuffo la Cagnotto fa palpitare gli spettatori scivolando al quarto posto con il doppio e mezzo ritornato da 69.00 punti mentre la canadese sfodera un tuffo da programma maschile: il doppio e mezzo avanti con doppio avvitamento (79.90 punti).
La bolzanina sale sul trampolino per il suo ultimo tuffo con gli occhi da chi si gioca il tutto per tutto in finale, con gli occhi di una garista nata, di chi sembra fatta apposta per questo. Tania tiene per ultimo il suo tuffo più congeniale: il doppio e mezzo rovesciato carpiato. Un tuffo bellissimo, teso, con la parabola perfetta, un’entrata in acqua quasi alla cinese, 81.00 punti per lei, Tania è sulla luna. La Abel deve giocarsi il tutto per tutto ma come a Kazan davanti ad una Tania inarrivabile sporca il doppio e mezzo indietro carpiato, solo 69 punti per lei e con le lacrime agli occhi la Cagnotto è nuovamente sull’Olimpo con il record personale di 372.80.

DICHIARAZIONI

“Mi sono rialzata, ho sofferto parecchio ma forse non sarei riuscita a vincere le medaglie mondiali e due medaglie olimpiche. Era scritto: due quarti posti a Londra e due medaglie qua. Ho dato veramente tutto, non ho più un centesimo da dare”. Ma forse in cuor suo sa benissimo che nessuno voleva nulla di più. Grazie.

In questa pagina Foto La Presse